Day #19 - "Il signore delle scuse" cit. Gio
«giovedì 14 maggio 2015»
Oggi zero idee. Zero. Sono spolpata mentalmente e fisicamente. Che senso ha postare oggi qualcosa se non ho seriamente idea di cosa dire?
Ispirazione vieni a prendermiii...
Gio mi suggerisce dalla regia che potrei parlare di:
- Little Tony
- Gianni Morandi che si spara i selfie perfetti. ("Gianni uomo del popolo" cit Gio)
- Il nostro party di laurea che avverrà nel duemilacredici
Non ci credete eh? Guardate qua:
Insomma, che artista. Pensiamo che le sue mani ne siano responsabili.
HO TROVATO!
Ho deciso di parlare delle più grandi scuse utilizzate dalle persone per mortificare/bidonare/allontanare/tirare pacco (nel gergo del volgo)/lasciare/torturare/prendere in giro un altro loro simile.Sicuramente sapete a cosa mi riferisco: se qualcuno non sa come declinare vostre offerte o uscire dalla vostra vita perché non reputa più necessaria la vostra presenza o perché non ha il coraggio di dirvi la verità, vi riferirà con tono melodrammatico una di queste perle.
Iniziamo con le mie preferite:
La migliore (grazie per il suggerimento Gio). L'ho sentita talmente tante volte e in occasioni così improbabili che, ormai, quando qualcuno osa riferirmela inizio a ridere. Ciò che risulta molto ridicolo in questa asserzione è il quantitativo di tempo che è passato dal prima al dopo durante il quale dovrebbe essere accaduto il cambiamento presunto: solitamente a stento sfiora qualche mese (2, 3). La mia amica delle medie, all'inizio della scuola superiore mi disse "ora facciamo vite diverse. Io ho altri amici. Non possiamo più vederci".
Si commenta da sé.
- Scusami, non sei tu, sono io il problema.
Su questa vorrei evitare di proferire parola, mi ha tormentata negli anni delle mie friendzone al liceo ed è seriamente sottile e balorda. Vi induce a provare pietà per la persona che sembra dirvi "sto provando ad essere qualcosa per te ma non ci riesco". In realtà, non è così. Non fidatevi, fuggite, sciocchi!
- Scusa, mio nonno si è perso e devo andare a cercarlo perché non ha gli occhiali da vista.
Questa mi è stata riferita. Sul serio. Ancora adesso non riesco a capacitarmi di come io ci abbia creduto. Non chiedetemelo perché ogni fibra del mio corpo se ne vergogna.
Aggiungo solo un'altra che, fortunatamente, non mi hanno ancora detto ma che è bellissima, suggerita da Vale:
- Scusa, ma devo andare a disidratare le meduse.
Epica.
Sarebbe molto più semplice se le persone ammettessero coraggiosamente la verità senza farsi troppi problemi, così da consentire al/la malcapitato/a di turno di metabolizzare e non sentirsi, a distanza di mesi, totalmente preso/a in giro.
Se doveste sentirvi dire una di queste, sarà bene controbattere con un "cazzate, pure cazzate".
A domani, sperando di scrivere qualcosa che abbia nuovamente un senso.
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